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Retroverso

Per il suo decimo anniversario Creativity presenta RetroVerso

Nel 1861 Torino fu capitale d’Italia, oggi è capitale di eventi per i 150 anni dell’unità nazionale.
Anche Creativity, lo spazio torinese creato da Susanna Maffini e  dedicato alle arti applicate e al gioiello d’artista, festeggia quest’anno il decennale di attività con una serata evento dal titolo curioso: Retroverso, che avrà luogo il prossimo 6 ottobre in una location scelta ad hoc per l’occasione, il LaBLoft  di via Alessandria.

Che Torino sia sempre stata capitale dell’arte e di un artigianato di qualità è cosa nota e documentata dalle numerose mostre realizzate in questi ultimi anni. Fra tutte, due più recenti hanno rimarcato questo primato culturale: nel 2002 “Artigiano Metropolitano”, in occasione del centenario  dell’Esposizione Internazionale d’Arte Decorativa Moderna di Torino del 1902 e quest’anno “Il futuro nelle mani. Artieri domani”, tuttora in corso alle OGR, Officine Grandi Riparazioni ferroviarie. Entrambe le mostre sono state ideate e curate da Enzo Biffi Gentili, critico e storico di arti applicate nonchè direttore del MIAAO il Museo Internazionale di Arti Applicate Oggi di Torino. E’ in questo contesto culturale, di studio e monitoraggio delle migliori espressioni dell’hand made che Susanna Maffini inaugura, dieci anni orsono, il suo spazio di via Mazzini, con l’obiettivo di diventare ponte di collegamento fra cultura e mercato, fra l’opera da museo e il monile da indossare.
Già Pietro Verri nelle sue “Meditazioni sull’economia politica” del 1771 sottolineava l’importanza soprattutto della creatività come fonte e origine della ricchezza. E l’innovazione, di cui tanto oggi si parla, acquisisce significato se accompagnata da creatività e comunicazione. Così in economia, dove alla base dell’innovazione stanno tre C: conoscenza, concorrenza, capitali;  la quarta C, fondamentale, è quella di Cultura. A Torino la quinta C è proprio quella di Creativity, tappa finale di un percorso che attraverso idee, cultura, innovazione, propone a un pubblico più ampio oggetti d’uso e d’arredo, monili e accessori che di questo percorso ideale sono gli esiti materiali.

Per questo decennale d’attività Susanna Maffini ha organizzato un evento speciale, una one night exhibition,convocando un parterre di autori noti e meno noti, accomunati dall’alta qualità e originalità del lavoro fatto a mano;  artieri che collaborano con lei da tempo che, in occasione di Retroverso, si esibiranno in capi d’opera speciali, appositamente creati per l’occasione. Alcuni di questi- Milena Altini, Silvia Beccaria, Elica, Mirta Morigi e Lucia Lupan  e Debs Wrekon della Mutoid Waste Company- sono anche presenti, coi loro manufatti, alle OGR, protagonisti della mostra “Il futuro nelle mani. Artieri domani”.

Efficace il titolo di questa serata, Retroverso, a sottintendere che per ogni oggetto, azione, situazione esiste un Retro e un Verso. Così negli artefatti è il Retro di millenarie tecniche artigianali quali la ceramica, la tessitura, la lavorazione del vetro e dei metalli che sostengono un Verso fatto di vasi, abiti, collane e bracciali che parlano un linguaggio contemporaneo già futuro.
E’ il Retroverso di ornamenti per il corpo che diventano decorazioni per la casa, quello di un monile o una piccola scultura nati dal recupero e riciclo di cose ormai inutili.
Retroverso è l’esibizione di progetti articolati Verso nuovi linguaggi che raccontano il lavoro complesso che sta Retro, dietro ogni singolo artefatto.

La location di Retroverso è LaBLoft, spazio multiculturale e multidisciplinare situato in un’area di Torino in cui ex opifici e attività produttive si intersecano con abitazioni private, segni indelebili di uno sviluppo industriale intrecciato nel tessuto cittadino. Proprio in un ex tintoria Daniela Boni-LaB, interior designer, Elisa Perotti, fotografa e Adriano Dettori, graphic designer-Loft, hanno ideato un contenitore nuovo, luogo di lavoro ma anche spazio per sfilate, eventi, mostre e location foto-cinematografica.

La  serata evento di Creativity sarà vestita con alcuni speciali abiti, una collezione di bustier e installazioni che in seguito saranno esposte nelle vetrine di via Mazzini fino a dicembre.
Fra i creatori di abiti Silvia Beccaria, fashion designer che attraverso la tessitura a mano intreccia trame contemporanee e per Retroverso presenta Futuro Anteriore, un abito-scultura-arazzo tessuto a mano a rete di fili plastici, un’ opera in cui la storia antica e lenta della tecnica dell’arazzo permane a garanzia di variazioni e libere fughe nel futuro.
Anche Elica (Pastore e Bovina) proporrà un abito al limite dell’utilizzo, proprio con una materia, la porcellana,  che invece è presenza quotidiana del domestico più comune. D’altro canto la ceramica indossata è al centro della ricerca di questo gruppo faentino-bolognese che, attraverso la sperimentazione in performances, spettacoli di danza e incursioni nel teatro, da oltre un decennio esplora la strada del fashion, con esiti a dir poco sorprendenti.
Dall’alta densità delle materie ceramiche alla leggerezza vestibile della carta  di Ana Hagopian,  autrice spagnola che da tempo con questa materia crea incredibili giardini fioriti da indossare.
E’ col riciclo, dall’osservazione del Retro di un objet trouvé, abbandonato, anzi buttato, che Lucia-Lupan e Debs Wrekon cellule della MWC Mutoid Waste Company, esibiscono la loro creatività, proponendo Lucia uno speciale abito vestito e Debs alcuni monili, dando nuova vita a materiali ferrosi ormai da discarica.

A completare questo speciale “Guardaroba per una notte”, una serie di bustier-corpetti-armature e macro gioielli per nuove amazzoni contemporanee.
Così creano e rimandano infiniti paesaggi riflessi le mille bolle trasparenti dei corpetti di Marina e Susanna Sent, jewel designer che del gioiello in vetro hanno fatto un must, un’eccellenza tutta italiana, anzi veneziana, rifondendo forza e credibilità internazionali alla lavorazione del vetro di Murano.
Così per il macro gioiello di Valentina Laganà, orafa siciliana che fa dialogare, con bracciali anelli e collane, metalli nobili e meno nobili.
La leggerezza e la geometria perfetta dell’origami invece vestono Kyõdõ (dal    giapponese, incastro), corpetto in carta di riso creato dall’incastro di 78 moduli origami realizzato da Minikami, ovvero Adele Biscaretti, designer torinese totalmente votata a questa antica tecnica giapponese di piegatura della carta.
La piegatura perfetta di Minikami diventa materia informe rimodellata ad arte nel bustier in cartapesta di Enrica Campi, scultura e monile al tempo stesso. Dalla matericità del papier mâchè di Campi alla precisione chirurgica per neoamazzoni moderne del bustino-corazza  creato da Luvart, specie di teca preziosa per corpi da mostrare.
E poi le incredibili forme ispirate all’universo floreale e alla fauna marina riprodotte in resina dalla creatività di Filippo Armenise; la fascia cintura in tela dipinta, quasi un obi, di Scar, etologa specializzata ma ormai votata alle arti applicate. La sua cintura-collana, dipinta a olio su tela, diventa arazzo e quadro per le pareti.
Il Retroverso come utilizzo multiplo dell’oggetto è ben espresso anche nel lavoro di Milena Altini-Milla, fashion designer che fa un uso eclettico dei materiali come la pelle, le maglie in acciaio, i chiodi, il legno; il suo bustier in pelle può diventare sacca e ancora, con l’adeguata imbottitura, pouf da salotto.
Sempre sull’ornamento da corpo lavora Maria Diana, applicando i suoi studi d’architettura alla costruzione di monili in ceramica e che per la serata evento di Creativity realizza una macrocollana in tessuto e  porcellana.
Ancora arte fittile nel lavoro di Cristina D’Alberto e Andrea Kotliarsky, un binomio di giovani artiere appena entrato fra le nuove proposte di Creativity. Il loro manto, nasce dall’intreccio del lavoro ceramico della D’Alberto con i fili lavorati all’uncinetto della Kotliarsky, diventa ornamento Retro perché decora la schiena e Verso per il suo utilizzo come pannello da parete.
Dalla ceramica tessuta alla plastica termoformata di Elena Valenti, costumista per il cinema che con la realizzazione di gioielli per i set cinematografici è approdata alla costruzione di vere e proprie collezioni di monili, oggi commercializzati col suo marchio. Avvezza al Retro dei materiali (sua la V33,  nata dal riutilizzo di vecchi dischi in vinile rimodellati per diventare bracciali e collane) raggiunge sempre un nuovo Verso con soluzioni innovative per i suoi gioielli.

Per Retroverso Susanna Maffini ha convocato inoltre due ceramiste, meno avvezze alla decorazione del corpo ma sicuramente esperte nell’allestimento degli ambienti.
Ecco quindi che gli spazi di LaBLoft  saranno arredati anche dalle installazioni di “vasi sconvolti” di Mirta Morigi, ceramista faentina che, testimone di un Retro importante e altisonante quale la tradizione ceramica di Faenza,  con l’uso dei colori accesi e lo stravolgimento di tecniche antiche (la lavorazione al tornio) è sempre proiettata Verso nuove modalità ceramiche contemporanee.
Così Luisa Tribolo, che per questa serata allestirà un suo particolare bestiario, un piccolo esercito di formiche giganti fatte di argilla e ferro.
Retroverso non sarà solo una festa degli artieri di Creativity ma anche una serata performance per il pubblico presente che avrà la possibilità di indossare alcuni accessori e diventare protagonista di uno shooting fotografico appositamente allestito. Ci si potrà fotografare indossando i cappelli esagerati di Elena Valenti, un gioiello-scultura in lana di Andrea Kotliarsky, una gorgiera in silicone di Silvia Beccaria, un corpetto in ceramica di Elica, una collana di Luvart o più semplicemente farsi riprendere dall’obiettivo stando dietro le sagome in cartapesta create appositamente da Enrica Campi.

Ma la storia non finisce qui: Retroverso sarà soprattutto l’occasione per presentare, in anteprima, le nuove collezioni di monili nate dai pezzi unici, che nei prossimi mesi saranno in vendita da Creativity.
Sarà anche il momento di presentazione del progetto Post Card, collezione di cartoline gadget già in vendita quella sera.
Retroverso diventa così una grande vetrina che Susanna Maffini allestisce non solo per una sera, ma una vetrina d’eccellenza, uno spazio aperto a tutti coloro che credono nel valore dell’hand made e nella peculiarità  di ogni singolo oggetto presentato, ancora più speciale perché, rispetto alle produzioni delle più note griffe, rimane unico.

Elisabetta Bovina

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